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  • Immagine del redattoreSilvio Mancinelli

Il turismo coi soldi degli altri


In risposta a chi pensa che il turismo si fa con i soldi del comune.

Questo tipo di associazioni sono il male della società. Le regole di impatto acustico esistono da sempre. Il centro storico come qualunque quartiere di una città è fatto di attività, gente che fa l'operaio la notte, gente che si vuole divertire e gente che si vuole riposare. Una visione quindi terra terra e semplicistica questa qui. L' idea che passa è quella che basta mettere un po' di musica ( che tra l'altro non sempre è di qualità) , non mettere orari e fare una notte bianca conbroba di scarsa qualità che non incide sul turismo, nè sui posti di lavoro nè sul far rimanere i giovani in città. L' emigrazione della gioventù in altre città o stati o continenti deriva da opportunità lavorative che in città come Sulmona non si troveranno mai. D'altronde in città si chiacchiera e basta e spesso chi organizza una cosa col cavolo che ci mette un euro di suo per un progetto, con cavolo che fa un progetto finanziario dal privato. Tutto finanziato dal pubblico. In tanti posti gli eventi sono organizzati da SRL che ci guadagnano. Sono contento che per le piccole cose fatte da me nessuno euro è stato erogato dal comune. I pochi soldi che ha l'ente pubblico va girato ai servizi, chi ha interesse a investire nel turismo, metta la veste da imprenditore e raccolga i fondi. D'altronde tutto è spiegato anche nel romanzo dell'amico Massimo Carugno nel quale l'evento finale è organizzato da professionisti che fanno quello di lavoro.

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