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  • Immagine del redattoreSilvio Mancinelli

Il Murales e la concezione del bello



Nel mondo, il murales è una forma di arte, come tante altre. Immaginate se a Sulmona, passasse Banksy e vedesse un muro bianco. Probabilmente gli verrebbe di dipingerlo. Ora, una delle discussioni che si è accesa nella nostra città (una delle tante, si intende) , è sul disegno fatto su un muro bianco, appena sistemato dai volontari di Sulmona, i quali, utilizzano il loro tempo libero, per rendere migliore l’aspetto della nostra città. Le tematiche sono tante da affrontare. Sicuramente il tema delle sicurezza. Se vado a tagliare gli alberi nel parco e mi faccio male o inavvertitamente rompo un bene comunale cosa succede? Il comune copre questi casi? Se pulisco una parete comunale, ma sono un cittadino privato ho l’autorità di dire ad un altro privato che non si può fare di un altro colore? Probabilmente sono quesiti che già si sono posti in altre città nelle quali esistono movimenti del genere. Riflettendo, l’opera eseguita sulla stradina con il muro bianco, un costo forse c’è stato per i ragazzi: le bombolette non sono gratuite. Oltre questo, il disegno non è il solito pene, ma hanno cercato di imprimere qualcosa sul muro. Forse in un periodo nel quale i giovani interagiscono, almeno qui a Sulmona, soprattutto con i social, il fatto di disegnare sui muri con le dovute precauzioni per il covid non è male. Certo che ora tutti si scoprono esperti di urbanistica e di arte determinando come va fatto il murales e soprattutto dove. Ha fatto comunque bene il signor Tirimacco, uno dei volontari, a lasciare il numero di telefono per prendere accordi con questi ragazzi. Magari in tutto questo esce qualcosa di buono. Il grande assente di tutta questa storia, rimane la struttura pubblica, che dovrebbe fare da raccordo tra le parti, ma che invece lascia mano libera a dei privati per la sistemazione di cose pubbliche. Delle due l’uno: se si paga un servizio (quindi tasse) allora quel servizio deve essere garantito e non lasciato alla buona volontà del singolo oppure le tasse devono essere più basse. Il singolo più che altro dovrebbe insegnare al giovane che il contenitore della pizza deve essere buttato nel cestino, che il bisogno del cane deve essere tolto e non lasciato per strada (in realtà anche gli adulti non la raccolgono). In più manca un indirizzo politico su come vogliamo rendere più bella Sulmona. Non viviamo in tempi normali, ma sicuramente si dovrebbero cogliere al volo queste occasioni per migliorare l’aspetto relazionale tra i cittadini ed educare i più giovani a proteggere i beni comuni.

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