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  • Immagine del redattoreSilvio Mancinelli

Due chiacchiere con Vincenzo Talia


Mi è capitato di conoscere Vincenzo per telefono che mi ha proposto di partecipare ad un progetto. Non avendo tempo mi è sembrato giusto dedicargli un post.

Ciao Vincenzo, come è nato l’idea di Human Post?

L’idea è nata dalla voglia di portare una dimensione umana sui social, e dare qualcosa di bello e genuino da leggere e scoprire, alle persone che navigano in rete, oltre che per divertirci in compagnia, ma anche facendo qualcosa di costruttivo. Avevo quest’idea da circa un anno, poi in un giorno di dicembre ci siamo riuniti io e dei miei amici, parlandone di persona. L’idea a loro piacque, iniziammo ad organizzare la cosa e creammo le varie pagine social.

Come vi state organizzando con il lavoro e il reclutamento delle persone?

Per l’organizzazione del lavoro abbiamo vari gruppi su Whatsapp, uno principale dove sono presenti tutti i membri operanti, e altri sottogruppi, uno per ogni provincia. Ogni sottogruppo è formato da fotografi e scrittori (ma non a livello professionale, bensì amatoriale). L’approccio alla creazione della storia avviene in modo molto informale, andando direttamente dall’interessato, informandolo del nostro progetto, chiedendogli il permesso per raccontare la sua storia (anche attraverso una liberatoria che ci permette di pubblicare sui vari social testo e foto personali). Una volta organizzato l’incontro, lo scrittore o la scrittrice procede a una sorta di intervista, mentre il fotografo o la fotografa, fa foto del protagonista della storia, contestualizzandolo nell’ambiente in cui vive o lavora.

Voi raccontate delle storie. Quale è quella che ti ha colpito di più?

Diciamo che ogni storia colpisce per qualche elemento particolare. Per esempio, la storia del Natural Bistrot, di Giuseppe Alleva, è la prima che abbiamo raccontato, tutto è cominciato da li, quindi la sento molto. La storia di Padre Giorgio, cappellano dell’ospedale Renzetti di Lanciano, racchiude in sé tantissima umanità. Ma la storia di Antonio Spadano, dove lui a 6 anni inizia a coltivare una passione, e nel tempo riesce a farla diventare un arte (prima sottovalutata, ora invece apprezzatissima), è davvero incredibile. L’immagine delle sue mani che lavorano sulla scarpa é davvero suggestiva.Queste per me sono le storie più sentite diciamo, avendole trattate di persona, visto che ci sono anche altre storie di cui testo e foto sono stati prodotti da altre squadre in province diverse.

Pensate che questa raccolta di storie possa andare oltre Facebook?

Per adesso ci concentriamo per fare le cose bene qui su Facebook, cercando di dare il nostro meglio, poi in futuro chissà! Qualche idea c’è per renderla una realtà più concreta e tangibile, ma sicuramente avverrà più in la.

Ultima domanda: da qui ad un anno dove pensate che possa arrivare human post?

Beh, abbiamo iniziato da poco e le cose stanno andando piuttosto bene, abbiamo notato che c’è un sincero interesse per le storie che raccontiamo. Sono molto sentite dal popolo abruzzese, perché comunque stiamo raccontando una parte di questa regione che sta via via scomparendo…stiamo parlando di usi, costumi e tradizioni bellissime. Ci piacerebbe portare a conoscenza di queste realtà anche ai più giovani, sensibilizzandoli, così da creare una piattaforma che faccia incontrare il passato con il presente.



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